Category : Viaggi

Montecatini Alto

Una storia lontana di orgoglio e passione, una terra da gustare come fosse il proprio sangue, la propria vita. Riconosco la mia casa al primo spuntare della collina, sia ch’io venga dal mare, sia ch’io venga dai monti. E’ lì, ferma, stabile nella sua posa di vedetta. E festeggia il mio arrivo con decine di candeline. I suoi lampioni di lontano, fanno apparire il paesello sotto la veste di naturale torta per festeggiare qualcuno. Ed

Questo Lassie un pò acciaccato

E’ tornato fremente di gioia, ma incapace di scodinzolare. Ma è tornato a casa. Il padrone lo attendeva, stanco e impaziente di sorridere. Lassie aveva il pelo sporco dalle intemperie, ma il padrone non ha dato peso. Si sono corsi incontro, abbracciandosi per quanto la condizione poteva permettere. Poi sono entrati in casa, chiudendo la porta alle loro spalle. C’era una vita di cose da condividere ancora.

Roma : Appunti di viaggio

Un nuovo viaggio in compagnia di Silenzio e Solitudine. Partire con una sola valigia, una fuga di pochi giorni dal mondo abitudinario, da volti cari e da mille legami. Alle volte è una necessità esistenziale: lasciarsi il mondo alle spalle e cercare tra angoli sconosciuti la propria persona. Colei che tace ogni giorno, nascosta da una controfigura impegnata ad intrattenere pubbliche relazioni. Ho con me una valigia ed un residuo di modernità, un lettore Mp3

Adieux: Per te dalla lingua straniera e dallo sguardo triste

Un piccolo pensiero per un viaggiatore solitario: Per te, dalla lingua straniera e dallo sguardo triste. Per te, che cercavi un pasto tra la gente, lontano da amore e sorrisi: Buon viaggio. Sia questo un ritorno tra braccia affettuose o un lieto incontro con quel lato di te perso nel mondo. Ho incontrato la tua storia ad un tavolo di una trattoria, un incontro gestito dalle bizze del casuale destino. Non parli la mia lingua, nè

Roma: L’oste

Una figura tipica, frutto del genio della tradizione. In una perfetta divisa scura e con un tovagliolo color crema al braccio. Penna e blocchetto delle comande nel taschino. Diverso è solamente lo sguardo: giovane, dolce, azzurro; ed una simpatia in sorriso che disarma e convince. Forse entrare in questa trattoria è la giusta fine della serata. Una mano apre la porta ed invita a sedersi ad un tavolo solitario e tranquillo come il mio compagno

Attesa

Attendo che le ore passino, tra un appuntamento e l’altro. Seduta ad un Internet Point sperduto nella città. Il mondo è al mio fianco, il mondo è nella rete, il mondo passa davanti ai miei occhi, da questa finestra che affaccia sui viali della stazione centrale. Attendo che le ore passino, mentre gli obblighi si accumulano e gli appuntamenti attendono. Fuori gioca la primavera, ruzza, come dice il fornaio. Ho comprato un panino con le noci,

La brioche

E’ primavera… Svegliatevi Bambine, Alle Cascine Messer Aprile fa il rubacuor. Cantava così il proprietario del bar, mentre scuoteva la tovaglia per coprire il tavolo sul marciapiede, apparecchiando per la giornata. La sigaretta in bocca e la matita sull’orecchio: [...] Post perduto….

Attesa e speranza

Camminando tra borghi e paesi s’incontrano storie di pietra. Nessuna voce mai le racconta eppure la pelle comprende, d’istinto, qualcosa. Una lanterna su una porta socchiusa e inchiodata d’assenza, una casa vissuta dalla terra e abbracciata di edera. Un contrasto naturale… ed io vivo la sua storia. E’ un odore forse, l’umidità del passato, l’odore di cassetti della nonna chiusi da anni. Si aprono e con il respiro tornano alla luce del ricordo le trine, i fazzoletti, i

“Buongiorno Signora”

Buongiorno Signora, L’è da sola?… Tutti i clienti si volgono verso la porta meravigliati: chi mai è quel mostro che si presenta da solo in trattoria? “Si…” la voce si affaccia alle labbra un pò titubante. “Allora prego, La si accomodi là a qqui ‘ttavolo“. Il cameriere indica un tavolino nell’angolo, è per due. Mentre mi accingo a sedermi mi accorgo di essere l’unica ad avere una tovaglia. E’ gialla brillante con fiori grandi colore rosso

“Bimba”

“Buongiorno Bella Bimba” Un saluto familiare, ormai, con quella calata fiorentina che fa sentire a casa. Si sono aperte le porte del bar di ”via dì corno” ed io entro nella mia storia: quella Firenze sognata sui libri, immaginata dai tuoi racconti, vissuta nei miei ricordi. Passano gli anni e non mi accompagnano le mascalzonate di un tempo, nè i compagni. Si alternano volti al mio fianco, vite di cui non conosco la storia, voci con