Category : Varie

Gesso – giorno 9 Ti alzi, Ti lavi Ti dai la crema… e profumi di Voltaren

Gesso – giorno 7 Alle volte il semplice spostamento dalla seduta della sedia a rotelle a quella del wc ti permette di vedere il mondo da un’altra prospettiva.

Gesso: Giorno 4 Assapori la libertà perchè ti hanno appena consegnato una sedia a rotelle con la quale puoi fare dei brevi tragitti in autonomia. Provi a muoverti tra le stanze di casa: ti incastri nella porta, ti areni sul tappeto, alla fine sbagli nelle manovre e rimani incastrata nel corridoio. E ti trovi a chiamare o emettere segnali, come fa l’aspirapolvere senza fili, affinchè qualcuno ti faccia uscire da dove ti sei infilato.

“I quadri stanno su per anni, e poi senza che accada nulla, ma nulla dico, FRAN, giù, cadono. Stanno lì attaccati al chiodo, nessuno gli fa niente, però loro a un certo punto FRAN, cadono lo stesso.(…) È impossibile da capire, è una di quelle cose che è meglio che non ci pensi, sennò esci matto. Quando cade un quadro. Quando ti svegli, un mattino, e scopri che non la ami più. Quando apri il giornale e leggi che è scoppiata la guerra. Quando vedi un treno e pensi “Io devo andarmene da qui”. Quando ti guardi allo specchio e ti accorgi che sei vecchio.”

A. Baricco – Novecento

Come una sirena il tuo silenzio è un canto che ammalia il mio cuore A volte provo a lasciarti in silenzio per mesi, ma è più forte della mia stessa vita: ho bisogno di te. Come fondamentale è il respiro, così è il sedermi su quella panchetta, chiudere gli occhi e lasciare andare alle mani il ricordo di ciò che non è stato nella vita o nell’anima. Ad ogni nota si lega un ricordo o

Ti Donerò Fucili

Ti Donerò Fucili Ti donerò, figliolo, i miei fucili, perché la guerra si esaurisca in gioco e tu non sia, da grande, tra quei vili vestiti di pace, ma celanti il fuoco. Ti insegnerò le strategie di agguati a tutti i mostri della fantasia, perché, finito il gioco dei soldati, Paura non insidi la tua via. E fingerò la morte in un sorriso, risorgerò, ridendo, sotto il fuoco del tuo fucile innocuo e quel sorriso

Disavventure di una donna miope – Cap. 1: Senza occhiali

Arriva sempre, nella vita degli abili portatori di occhiali, quel momento in cui la realtà ti mostra, crudelmente, il livello di dipendenza da questi strumenti. Ti rendi conto solo in quell’istante, di quanto siano attrezzo salva vita e parte integrante del tuo DNA, quasi una mutazione genetica intra-generazionale. Ma ti attende, ne esiste una per ogni bipede quattrocchi, e la incontrerai: la persona che, a tradimento, ti toglierà gli occhiali. Per me comparve attorno ai

Incontri ravvicinati con la tecnologia

A volte è possibile riscontrare un divario ben poco sanabile tra l’intenzione di utilità della tecnologia e gli effetti catastrofici della sua applicazione. E’ così che improvvisamente sei distratta da tua mamma che sbraita contro qualcuno nella stanza accanto, ti alzi e corri per vedere cosa sia accaduto e scopri che ha intrapreso una lite con quella voce suadente che fa capolino da un piccolo cilindro connesso ad internet: Vuole vedere quanto tempo ci metto per

“[...]

Ma, cipressetti miei, lasciatem’ ire:
Or non è piú quel tempo e quell’età.
Se voi sapeste!… via, non fo per dire,
Ma oggi sono una celebrità.

E so legger di greco e di latino,
E scrivo e scrivo, e ho molte altre virtú:
Non son piú, cipressetti, un birichino,
E sassi in specie non ne tiro piú.

E massime a le piante. — Un mormorio
Pe’ dubitanti vertici ondeggiò,
E il dí cadente con un ghigno pio
Tra i verdi cupi roseo brillò.

Intesi allora che i cipressi e il sole
Una gentil pietade avean di me,
E presto il mormorio si fe’ parole:
Ben lo sappiamo: un pover uom tu se’.

Ben lo sappiamo, e il vento ce lo disse
Che rapisce de gli uomini i sospir,
Come dentro al tuo petto eterne risse
Ardon che tu né sai né puoi lenir.

[...]

Davanti San Guido

G. Carducci

La Duchessa e la tinta fatta in casa

Perchè non riprendere le buone e vecchie abitudini delle nonne? Sane, sicure… E’ iniziata con questo pensiero e si è associata alla chiusura forzata di questa primavera l’idea di provare a rimediare a quell’odiosa ricrescita che aleggia sul mio capo. Così ho cercato i prodotti naturali: il buon vecchio Hennè. Non mi ero mai resa conto di quanto il parrucchiere mi avesse schiarito i capelli, convinta di avere il mio castano chiaro quasi biondo, ordino