Category : Dell’amore e di altri demoni
“Buon giorno, il 7 luglio.

Pur ancora a letto, i miei pensieri volano a te, mia Immortale Amata, ora lieti, ora tristi, aspettando di sapere se il destino esaudirà i nostri voti — posso vivere soltanto e unicamente con te, oppure non vivere più — Sì, sono deciso ad andare errando lontano da te finché non potrò far volare la mia anima avvinta alla tua nel regno dello spirito — Sì, purtroppo dev’essere così — Sarai più tranquilla, poiché sai bene quanto ti sia fedele. Nessun’altra potrà mai possedere il mio cuore — mai — mai — oh Dio, perché si dev’essere lontani da chi si ama tanto. E la mia vita a Vienna è ora così infelice — Il tuo amore mi rende il più felice e insieme il più infelice degli uomini — alla mia età ho bisogno di una vita tranquilla e regolare — ma può forse esser così nelle nostre condizioni? Angelo mio, mi hanno appena detto che la posta parte tutti i giorni — debbo quindi terminare in fretta cosicché tu possa ricevere subito la lettera. — Sii calma, solo considerando con calma la nostra esistenza riusciremo a raggiungere la nostra meta, vivere insieme — Sii calma — amami — oggi — ieri — che desiderio struggente di te — te — te — vita mia — mio tutto — addio. — Oh continua ad amarmi — non giudicare mai male il cuore fedelissimo del tuo amato.

Eternamente tuo

Eternamente mia

Eternamente nostri”

– Ludwig van Beethoven

Quella storia mai vissuta

Tra gli adempimenti di inizio anno è immancabile la cernita dei documenti e non ti rendi mai conto di quanta carta dimori nella tua casa fino a quando non ti siedi e decidi di fare una selezione. Ti accorgi in quel momento che hai trascorso giorni “ammucchiando” tutto quello che ti capitava tra le mani, non solo documenti, ma foto, biglietti, scontrini, residui di cassetti puliti con l’intenzione di “i documenti e le foto le sistemerò

Scia

Ho sorpreso mamma mentre riponeva gli addobbi del Natale. Spolverava con cura il trenino con babbo natale, il carillon con gli orsacchiotti, il presepe fatto di cera: li avvolgeva nella loro carta, poggiandoli in fine nella loro scatola. Ho rivisto i suoi gesti passati e la stessa attenzione di nonna quando, piccola, la osservavo disfare l’albero di natale. Uno ad Uno si sono accesi il ricordi, come piccole luci lontane. Quanto colore in quei ricordi:

Befana

La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte, con le toppe alla sottana, ecco Arriva la Befana! Non riuscivo a prendere sonno questa notte e  mentre mi giravo nel letto come uno spiedo sul fuoco ho sentito come una vocina di bambina. Erano i miei ricordi… subito quella voce si è sommata in duo con un’altra più matura ed ho riconosciuto mia nonna, ho sentito il tocco delle sue mani. Ho rivisto innanzi

Tra le nuvole di questo cielo

Quanti affetti si sono nascosti tra le nuvole di questo cielo. Salde colonne della mia vita, riferimenti di quando ero bambina o ragazzina, persone che mi sono sempre rimaste nel cuore nonostante la frenesia del quotidiano. Quando se ne vanno è sempre troppo presto, sono ferite che si aprono nuovamente e ti fanno riassaporare il dolore amaro dell’umana impotenza. Si stacca un’altra parte della vita, oggi, forse perchè anagraficamente siamo cresciuti e la legge di

Pagliaccio

Ho pensato a quanto trucco è sul mio viso, e quanto peso è, intanto, dentro il cuore, mentre ti accolgo con un docile sorriso quanto, ferocemente, in me l’anima già muore in un turbine di dubbi e di pensieri, avviluppata dagli artigli di Ragione che i propositi d’oblio, ch’erano ieri, vinta dal dolor, pur già ripone. Ho pensato a quanto estesa è questa parte ch’io recito da giorni e giorni ancora tanto da non saper

San Valentino

C’è un amore che non conosci ancora, e’ quello che è rimasto ad ammirarti come un bambino incantato da magia, e’ quello che silenzioso ascolta il tuo respiro mentre parli di ciò che ti allontana, è quello che siede al tuo fianco e medica le tue ferite, si prende cura di te, fin quando tu possa ancora prendere il volo. C’è un amore che non conosci ancora è quello che, segretamente nascosto nel profondo dell’anima,

Vorrei scrivere ancora

Vorrei tornare a scrivere, come facevo un tempo, quando l’ispirazione vinceva l’anima e mi prendeva per mano. Adesso la realtà si fa mediatrice schermandosi di una serietà che trasforma l’emozione in silenzio. Eppure voglio tornare a scrivere, lasciarmi cullare dalle parole, dalla loro musicalità, e gustare il sogno che la poesia mi dona.  

Fantasmi

Ho chiesto al mio cuore di sopire ogni battito. La mia ragione lo ha implorato di desistere da ogni desiderio. Ho chiesto ai miei occhi di dimenticare la tua immagine,Ho implorato la memoria di distruggere il ricordo di te. E sono qui, adesso, pregando la signora della NotteAffinchè mi doni il sonno che mi spetta. Vorrei potermi alzare all’indomani con il mio tesoro di emozioni con cui dipingere i nuovi giorni. Sola, forse, in compagnia

San Valentino

E’ il giorno della poesia eppure sento che non ho più versi nel mio cuore, nè rima alcuna Muta è la mia penna, il mio sospiro. Taccio nel mio sonno, agognando quell’illusione che ha il tuo stesso sguardo.