E’ Passato un anno…
E’ passato esattamente un anno da quella sera, dal 1 Maggio 2008 alle ore 18,50.
In questo momento era uno sfarfallio di luci e divise. Voci che chiamavano, costriingendoci a restare sveglie. Il mio nome, ricordo qualcuno mi chiamava, ma non saprei dire chi fosse. Chiedevo di mia madre, perchè l’ultima cosa che avevo visto era il suo sangue sul sedile della macchina.
E’ passato esattamente un anno. La vita è più o meno la stessa di prima: il lavoro non c’è, quel poco che resta è spesso ostacolato dal dolore che ancora non vuole andarsene via, eppure mi trovo quasi a dover ringraziare chi ci ha investite.
Forse devo ringraziare quel pirata che cercava di falsificare la dinamica dell’incidente spostando la macchina mentre ancora eravamo all’interno; forse devo ringraziare quel delinquente che non chiese mai informazioni sul nostro stato di salute; forse devo effettivamente ringraziare colui che rase a zero tutto quello che avevo costruito in tre anni di impegno per costruire il mio futuro.
Grazie a quello stop, da lui non rispettato, è stata la mia vita a prendersi una sosta. Nei giorni trascorsi in ospedale ebbi la possibilità di fare un bilancio di quell’esistenza che si era mantenuta tale quasi per miracolo.
Ho compreso il valore delle amicizie, il loro grande peso nella mia vita; ho compreso la bellezza dei giorni trascorsi (anche se tristi) vissuti nella loro completezza; ho compreso che ci è data solamente questa opportunità e va vissuta per un sogno, non subita nelle sue necessità.
Esattamente un anno fa avevo distrutto ogni mio desiderio di bambina, azzerato ogni risultato dei sacrifici di adolescente, gettato al vento anni di studio e di passione.
Avevo bisogno che qualcuno fermasse il mio cammino verso la strada del rimpianto.