Lascia che l’inchiostro drappeggi il mio desio
Lascia che l’inchiostro drappeggi il mio desio
arricchendo d’ornamenti l’umil canto
‘sì che d’eletta cetra si faccia vanto
obliando lo sbocciare in cuore mio.
Lascia che l’inchiostro drappeggi il mio desio
e su lui riposi, qual natura morta,
un cesto dorato e frutta d’ogni sorta
‘sì che abbagli ogni pittor che non sia Dio.
Renderò ambasciatrici le parole
perchè possano ammaliarti con il canto
e adornare d’illusioni anche il tuo cuore.
Ma, mentre scrivo, tacendo muore il sole,
tramutando ogni desio in triste pianto
che, nudo, cade sui petali d’un fiore.