All’orizzonte dei ricordi, nel tramonto delle riflessioni
Non riuscivo a chiudere gli occhi, troppo viva in questa realtà per potersi lasciare andare. Ma ricordavo un monito, una frase, un sussurro. Non so dove l’avessi letto, sentito. Alle volte avevo il dubbio di averlo solamente immaginato.
"Chiudi gli occhi, lasciati andare"
Chiudi gli occhi. E’ così difficile abbandonarsi al buio. Dove finisco io se non posso vedere? Dove stanno vagando le mie mani, dove sta per poggiarsi il piede? Eppure sento una strana libertà, se non vedo non temo il tuo sguardo; se non vedo non seguo quei vincoli che stringono il cuore.
Spengo la luce, al buio si può sognare, al buio si può osare. Nel buio posso disegnare con le mani seguendo forme immaginarie. In fondo, se urto qualcosa è perchè non posso vedere ciò che mi è attorno, non colpisco volontariamente alcuno.
Lasciati andare. Mi pare impossibile; la sincerità del cuore è così sconveniente alle volte! Se copro l’anima con veli di formalità posso sopravvivere più a lungo, ma tu non saprai mai chi sono.
Chiudi gli occhi, lasciati andare
Essere sull’orlo di un precipizio e sentire la terribile attrazione del vuoto che chiama, un senso di infinito che desta l’istinto. Forse i sentimenti sono anche essi terribili precipizi in cui non possiamo che cadere, non abbiamo ali ma abbiamo l’illusione di volare.
Chiudi gli occhi, lasciati andare
Tramonteranno tutte le razionali riflessioni e si desteranno ancora i ricordi. Sorgeranno come lune ad illuminare notti che non saranno mai tenebra. Infondo questo cammino lo abbiamo già compiuto, non c’è niente da scoprire.
Dobbiamo solamente chiudere gli occhi e assaporare questa notte, il suo odore pungente, l’aria fresca che scivola sulla pelle.
Non scopriranno niente di nuovo queste mani, ma si muoveranno livere in una realtà parallela, non limitata da convenzioni.
Ed anche le aquile maestose invidieranno il nostro volo.