Gi
Puoi tenerlo tu?
Era stata una domanda inaspettata, questa mattina. Ci aveva colto di sopresa ma nessuna delle due aveva detto "no".
Ci siamo distratte parlando di altro, mentre tu continuavi a rovistare nella tua cesta, forse impaurito, incuriosito.
Piccolo, potevo tenerti nella mano e soffiare sul tuo nasino ancora rosa, solleticarti quei piedoni sproporzioniati rispetto al corpo.
Nel mio cuore avevi già un nome e mi facevi compagnia negli angoli della stanza e del giardino.
Non potevo portarti via nell’immediato, avevo promesso a me stessa che sarei tornata oggi, appena la commessa del negozio di abiti fosse rientrata.
Ti aveva trovato lei, questa mattina, smarrito e confuso, mentre facevi capolino da una fioriera del viale.
Alle 16,31 ero davanti all’ingresso della boutique, in macchina già era steso il telo che ti avrebbe ospitato fino a casa, dove già avevo preparato la tua ciotolina con l’acqua e un pò di cibo.
Mi dispiace, è venuto un giardiniere e l’ho fatto portare via….
Sono rimasta sola, di nuovo, chissa in quale prato stai già correndo.
Non ho potuto fare altro che togliere la coperta dalla macchina e mettere via quella che sarebbe stata la tua ciotolina.
Ma nel mio cuore hai già il tuo nome e mi fai compagnia, negli angoli della stanza… e del giardino.