Annego nei tuoi pensieri
Momenti interminabili fatti di assoluta immobilità. Cosa scorre nei tuoi pensieri? Sei riuscito forse a raggiungere il nulla, per il quale stanchezza e fatica non possono più sussistere se non lontane dal proprio corpo, quanto questo sembra distante dalla mente?
Pare non esistere lo sguardo, racchiuso da una tinta scura che ne copre le palpebre. Sei forse veramente una statua?
No, sei vivo. Si può percepire un lieve movimento provenire da sotto la giacca: tu respiri.
Ma dove sei?
Passano i minuti, mentre il cameriere del bar di fronte termina di portare le sue comande. Vola un foglio di giornale e si accartoccia su una tua gamba. Ma tu non dai risposta, come se questo non accadesse al tuo corpo. Come se nulla ti avesse sfiorato.
Ti annusa incuriosito un barboncino, ma poi si allontana. Preferisce seguire la sua padroncina fatta di tacchi e borsetta.
E’ un bambino ad avvicinarsi, ti guarda, ti tira la giacca, ma tu non rispondi, dall’alto dei tuoi pensieri. Non hai sentito quella mano terrena che ti chiamava.
Si tira su nelle spalle quel bambino, poi rassegnato si allontana di qualche passo e lascia cadere una moneta nel tuo secchiello.
Quel rumore, come un campanellino, ti sveglia. Apri gli occhi, osservi il bambino e ti inchini togliendo il cappello. Spuntano denti bianchi nel volto di quella statua dall’espressione persa e dolce.
Il bambino fa "ciao" con la mano e sorride.