Ai “miei bambini”
Bambini miei,
voi che giungete ogni settimana con la vostra cartella tra le mani e le dita macchiate di inchiostro, voi che sedete sulla sedia di pelle verde e, regolarmente, iniziate a dondolarvi fino a che non cede la zampa posteriore e capitolate a terra ridendo, fermate questi istanti.
I vostri volti sono sempre diversi: alcuni di voi sono talmente cresciuti da essere anche più alti di me. Eppure vi vedo ancora bambini e spesso devo frenarmi per non apparire ridicola nel linguaggio ancora infantile.
Vorrei donarvi la possibilità di sognare, perchè credere nei propri sogni è un lusso che in pochi possono concedersi, così come stendere le mani sul proprio strumento e perdersi nella musica cercando di dare libero spazio alla propria emozione, gridando al mondo la propria sofferenza senza smarrire la dignità.
Bambini miei,
Vorrei potervi parlare apertamente, spiegando ciò che vorrei trasmettere passando dal vostro cuore.
Il mondo può essere vostro, ma c’è bisogno di fantasia; la vita può essere meravigliosa, ma c’è bisogno di abbandonare la serietà di tanto in ntanto.
Non abbiate mai paura di amare, persone o ideali: lasciate che il vostro cuore arrivi al punto di credere di esplodere: riuscirete a sfiorare l’infinito, liberando la divinità che è in ognuno di noi.