Venerd

* Per il sondaggio del mese, scorrere la pagina in basso a destra*

Ci sono giorni in cui ti alzi e ti guardi allo specchio senza riconoscerti. Passano gli anni ma il tuo cuore è ancora ai tempi delle forche e delle sigarette divise in gruppo, attorno ad un termos di caffè, fingendosi studenti.

Ma quel ciuffo di capelli bianchi ti smaschera, ed è inutile provare a nasconderlo a colpi di lacca e spazzola. E’ l’ora di tornare dal parrucchiere, te lo dice anche quella forma scomposta di capelli che ormai pare più un cespuglio secco che un’acconciatura vera e propria.

Non ci sono brufoli, hanno lasciato spazio alle prime due rughe -di espressione, certo- quelle righe noiose che compaiono quando ti girano le scatole e vuoi parere tranquilla. Come stamattina, quando hai letto il calendario realizzando che sono ben 21 giorni che non esci da casa, prima per la Pacifica (che sarà pure "pacifica", ma ti ha steso ben bene), poi per una lussazione.

E’ Lunedì, inizio di settimana: le gambe sembrano quelle di un anziano gottoso, hai tre rotule per due ginocchia; le occhiaie ormai fanno parte di un trucco perpetuo, che non si vuole far nascondere nemmeno sotto un etto di correttore.
Hai piena libertà di camminare nel lungo tragitto che ti sposta dal letto alla sedia e dalla sedia alla poltrona.

Mi pare che l’anno sia iniziato con un venerdì 17. Non temo i gatti neri…sono loro che temono me.

Pubblica un Commento