Gesso: Giorno 6 – Pesto

Gesso Giorno 6

Stavo felicemente assaporando la libertà delle quattro ruote domestiche (la sedia a rotelle, dopo 48 ore in cui il gesso ti impedisce di spostarti dalla stessa stanza se non con l’aiuto di qualcuno, assume lo stesso significato di una insperata opportunità) quando sono stata raggiunta da un suono strano, come un tonfo sordo proveniente dal piano di sotto.

“Mamma, dove sei?” il primo istinto è stato cercare la duchessa ma con il mezzo locomotorio, senza aiuto di nessuno, non potevo districarmi dalla stretta curva del corridoio di camera.

La Duchessa non dava risposta. Preoccupata cercavo di muovermi aumentando l’inclinazione delle ruote, ma niente, ero felicemente piantata nell’angolo come un aspirapolvere senza fili si incastra sotto i mobili.

Ad un certo punto l’apparizione: scarduffata e dolorante, con un vasetto di prodotto genovese surgelato appoggiato sulla fronte si presenta la Duchessa.

“Sono caduta sul pavimento, non ho visto il filo del ventilatore..”

“Ti sei fatta male?” Chiedo con voce preoccupata.

“No, sono caduta sul tappeto” borbotta la Duchessa con il labbro superiore che inizia a gonfiare come un canotto, mentre una sostanza verdognola inizia ad uscire dal barattolo.

Allarmata e in apprensione noto un livido anche poco sotto la fronte. “E l’occhio?”

La duchessa sposta il vasetto congelato, lo guarda poi lo appoggia di nuovo sul viso: “Pesto……”

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